mercoledì 10 febbraio 2010

Comunicato stampa di alcune associazioni siracusane in favore di Padre Carlo D'Antoni e gli altri arrestati di Bosco Minniti.

A TUTTI GLI ORGANI DI STAMPA



A seguito delle notizie riguardanti l'arresto e l'inchiesta giudiziaria a carico di padre Carlo D'Antoni e della comunità di Bosco Minniti, manifestiamo forte sconcerto e incredulità per la gravità delle accuse formulate e, nel rispetto dell'operato della magistratura, esprimiamo sincera e massima solidarietà a padre Carlo fiduciosi che l'esito dell'inchiesta in corso possa chiarire la sua posizione ed il suo operato.

Da anni Padre Carlo D'Antoni e la sua comunità svolgono un ruolo fondamentale nell'accoglienza degli immigrati e degli emarginati con ammirevole impegno e disinteressata dedizione, rappresentando per tutto il mondo dell'associazionism o e del volontariato un sicuro e determinante punto di riferimento.



Agire Solidale, Amnesty International, ARCI, Centro Sociale Culturale PIO LA TORRE, Comitato 100 donne, Emergency, Arcisolidarietà , Libera Siracusa, Arciragazzi, Jamii onlus, Stonewall GLBT, Legambiente, Associazione La Nereide, Il Tribunale Per I Diritti del Malato e Cittadinanzattiva.


Al riguardo il Movimento politico cittadino La Sinistra - Priolo e l'associazione www.nuovapriolo.net, si uniscono alle preoccupazioni delle associazioni verso gli arrestati, ed esprimono tutta la loro fiducia nei confronti della magistratura che farà piena luce sui fatti e ristabilirà la verità nei confronti delle persone interessate.




Da " www.ilgiornaledisiracusa.it"

La polizia ha sgominato un'organizzazione che favoriva la permanenza illegale
Falsi permessi di soggiorno, nove arresti a Siracusa
In manette padre Carlo, parroco di Bosco Minniti
di Damiano Chiaramonte


Siracusa - Da presidio interreligioso simbolo dell’integrazione e della difesa dei diritti dei migranti a covo di un’organizzazione criminale specializzata nel rilascio di permessi di soggiorno falsi. La parrocchia di Bosco Minniti, regno di don Carlo D’Antoni, il prete di frontiera paladino degli emarginati è il luogo su cui ruotano le indagini della polizia di Siracusa, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania, che avrebbero fatto luce sull’attività di una banda accusata di gestire il racket per il rilascio di falsi permessi di soggiorno a clandestini.

Tra le nove persone arrestate proprio padre Carlo D’Antoni, parroco della Chiesa di Bosco Minniti, prete simbolo dell’assistenza ai disagiati e soprattutto ai migranti, un suo collaboratore volontario, Antonino De Carlo, 35 anni, e l’avvocato Aldo Valtimora, anch’egli trentacinquenne, molto conosciuto per l’azione di sostegno e di assistenza agli immigrati. Per i tre, sottoposti agli arresti domiciliari, l’accusa è di associazione per delinquere. La stessa misura cautelare è stata notificataa due nigeriani, Dafè Million Towor e Mike Eke, entrambi di 23 anni, mentre a due loro giovani connazionali è stata imposta la misura restrittiva dell’obbligo di dimora. Per altre due nigeriane, al momento irreperibili, invece, il Gip di Catania ha emesso ordine di custodia cautelare in carcere per riduzione in schiavitù e sfruttamento. Infine, per un nigeriano di 28 anni ed un cinese di 39, è stato disposto l'obbligo di dimora e presentazione alla polizia giudiziaria.

Per gli investigatori, l’associazione per delinquere è finalizzata al favoreggiamento dell’illecita permanenza di stranieri nel territorio dello stato italiano, falso ideologico in atto pubblico e false dichiarazioni a pubblico ufficiale. Le indagini, coordinate inizialmente dalla Procura della Repubblica di Siracusa e successivamente dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania, avrebbero accertato la gestione, da parte dell’organizzazione, la permanenza in Italia di extracomunitari di origine cinese e nigeriana, produceva e rilasciava, dietro compensi, variabili da 800 a 1000 euro, documenti falsi necessari per ottenere i relativi permessi di soggiorno per asilo politico o protezione, tanto da diventare un punto di riferimento a livello nazionale per i clandestini provenienti da diverse parti d’Italia. Attraverso questo sistema l’organizzazione sarebbe riuscita ad ottenere la regolarizzazione di numerose ragazze di origine nigeriana, avviate da tempo alla prostituzione in Campania.

Nella conferenza stampa di questa mattina è emerso che non ci sono al momento prove che padre Carlo D’Antoni avesse intascato denaro, mentre appare evidente il fatto che il sacerdote fosse a conoscenza dei fatti e che pertanto acconsentisse allo svolgersi dell’azione criminale.

Attraverso il sistema scoperto dall'indagine della polizia, alcune giovani prostitute nigeriane che vivono in Campania, erano riuscite ad ottenere un regolare permesso di soggiorno, per iniziativa degli sfruttatori che le mantenevano in stato di schiavitu'. A due degli indagati e' stato per tale motivo contestato anche il reato di riduzione in schiavitu' e sfruttamento della prostituzione.

Nell'ambito dell'operazione di Polizia che ha portato in carcere nove persone per avere favorito la permanenza in Italia di immigrati clandestini, sono stati arrestati anche il parroco della chiesa di Bosco Minniti, padre Carlo D'Antoni, un suo collaboratore, Antonino De Carlo, e un avvocato, Aldo Valtimora. Per loro sono scattati gli arresti domiciliari.

Consiglieri Comunali di opposizione Consiglio Comunale di Priolo Gargallo: richiesta convocazione consiglio comunale


Al Presidente del Consiglio Comunale

di Priolo Gargallo


Al Segretario Comunale

dott. Italia



Oggetto: richiesta convocazione consiglio comunale.

I consiglieri comunali Alessandro Biamonte, Biagio Cardillo, Maurizio Lombardo, Giuseppe Menesello e Luciano Gianni, chiedono la convocazione di un Consiglio Comunale con il seguente ordine del giorno:

1. Richiesta all'amministrazione di predisporre un sistema di riprese audiovisive e registrazioni audio in seno al consiglio comunale.

2. Predisporre il servizio di streaming online delle sedute del consiglio comunale direttamente sul sito del comune.

3. Creare un archivio consultabile online delle sedute del consiglio comunale.

4. Predisporre un sistema di prenotazione elettronica per gli interventi da parte dei consiglieri comunali.

5. Utilizzare il sistema di invio SMS già in dotazione a questa amministrazione per informare i cittadini sulla convocazione di ogni consiglio comunale.

6. Utilizzare tutti i supporti comunicativi in dotazione per garantire la partecipazione della cittadinanza al consiglio.

7. Realizzare uno spazio apposito in Piazza Quattro Canti dove affiggere la convocazione dell'ordine del giorno dell'imminente consiglio comunale.

Le proposte da noi avanzate servono per garantire sempre di più la democrazia, la trasparenza e la partecipazione della cittadinanza all'attività politica e amministrativa.

Inoltre garantiscono a tutti i consiglieri comunali una tutela in quanto si permette una registrazione fedele e integrale.

Comunicato dei Consiglieri Comunali di opposizione al Consiglio Comunale di Priolo Gargallo


I consiglieri comunali Alessandro Biamonte, Biagio Cardillo, Giuseppe Menesello e Luciano Gianni, chiedono attraverso i deputati regionali On. Gianni, On. Bonomo, On. De Benedictis, On. Marziano un incontro immediato con l'assessore regionale agli enti locali per porre fine a questo andazzo indecente di non rispetto del regolamento comunale da parte del Sindaco e del Presidente del Consiglio.

A Priolo non esiste più la democrazia
, i consiglieri comunali non riescono più a svolgere il loro compito di controllo e di proposta per cui sono stati eletti essendo impediti nello svolgimento del loro mandato da un Presidente del Consiglio che in maniera costante all'interno del consiglio comunale viola il regolamento, gestendo i lavori come se fosse all'interno della propria azienda.

Ieri per l'ennesima volta l'opposizione ha dovuto abbandonare l'aula perchè mortificata nel proprio ruolo, il Presidente del Consiglio ha continuato a trasgredire il regolamento non dando la parola ai capigruppo come previsto dal regolamento, in particolare art. 42 "gestione del consiglio comunale".

Mortificati da un Sindaco che dal suo insediamento ad oggi, non ha risposto mai alle innumerevoli istanze presentate dalla minoranza, nonostante nell'ultimo consiglio lo stesso Sindaco ha garantito alla minoranza che avrebbe risposto a tutte le istanze.

Per tutto ciò diciamo basta ancora una volta e chiediamo chiarezza in merito, per poter proseguire nel migliore dei modi il nostro mandato affinchè prevalga la legge.