mercoledì 10 febbraio 2010

Da " www.ilgiornaledisiracusa.it"

La polizia ha sgominato un'organizzazione che favoriva la permanenza illegale
Falsi permessi di soggiorno, nove arresti a Siracusa
In manette padre Carlo, parroco di Bosco Minniti
di Damiano Chiaramonte


Siracusa - Da presidio interreligioso simbolo dell’integrazione e della difesa dei diritti dei migranti a covo di un’organizzazione criminale specializzata nel rilascio di permessi di soggiorno falsi. La parrocchia di Bosco Minniti, regno di don Carlo D’Antoni, il prete di frontiera paladino degli emarginati è il luogo su cui ruotano le indagini della polizia di Siracusa, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania, che avrebbero fatto luce sull’attività di una banda accusata di gestire il racket per il rilascio di falsi permessi di soggiorno a clandestini.

Tra le nove persone arrestate proprio padre Carlo D’Antoni, parroco della Chiesa di Bosco Minniti, prete simbolo dell’assistenza ai disagiati e soprattutto ai migranti, un suo collaboratore volontario, Antonino De Carlo, 35 anni, e l’avvocato Aldo Valtimora, anch’egli trentacinquenne, molto conosciuto per l’azione di sostegno e di assistenza agli immigrati. Per i tre, sottoposti agli arresti domiciliari, l’accusa è di associazione per delinquere. La stessa misura cautelare è stata notificataa due nigeriani, Dafè Million Towor e Mike Eke, entrambi di 23 anni, mentre a due loro giovani connazionali è stata imposta la misura restrittiva dell’obbligo di dimora. Per altre due nigeriane, al momento irreperibili, invece, il Gip di Catania ha emesso ordine di custodia cautelare in carcere per riduzione in schiavitù e sfruttamento. Infine, per un nigeriano di 28 anni ed un cinese di 39, è stato disposto l'obbligo di dimora e presentazione alla polizia giudiziaria.

Per gli investigatori, l’associazione per delinquere è finalizzata al favoreggiamento dell’illecita permanenza di stranieri nel territorio dello stato italiano, falso ideologico in atto pubblico e false dichiarazioni a pubblico ufficiale. Le indagini, coordinate inizialmente dalla Procura della Repubblica di Siracusa e successivamente dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania, avrebbero accertato la gestione, da parte dell’organizzazione, la permanenza in Italia di extracomunitari di origine cinese e nigeriana, produceva e rilasciava, dietro compensi, variabili da 800 a 1000 euro, documenti falsi necessari per ottenere i relativi permessi di soggiorno per asilo politico o protezione, tanto da diventare un punto di riferimento a livello nazionale per i clandestini provenienti da diverse parti d’Italia. Attraverso questo sistema l’organizzazione sarebbe riuscita ad ottenere la regolarizzazione di numerose ragazze di origine nigeriana, avviate da tempo alla prostituzione in Campania.

Nella conferenza stampa di questa mattina è emerso che non ci sono al momento prove che padre Carlo D’Antoni avesse intascato denaro, mentre appare evidente il fatto che il sacerdote fosse a conoscenza dei fatti e che pertanto acconsentisse allo svolgersi dell’azione criminale.

Attraverso il sistema scoperto dall'indagine della polizia, alcune giovani prostitute nigeriane che vivono in Campania, erano riuscite ad ottenere un regolare permesso di soggiorno, per iniziativa degli sfruttatori che le mantenevano in stato di schiavitu'. A due degli indagati e' stato per tale motivo contestato anche il reato di riduzione in schiavitu' e sfruttamento della prostituzione.

Nell'ambito dell'operazione di Polizia che ha portato in carcere nove persone per avere favorito la permanenza in Italia di immigrati clandestini, sono stati arrestati anche il parroco della chiesa di Bosco Minniti, padre Carlo D'Antoni, un suo collaboratore, Antonino De Carlo, e un avvocato, Aldo Valtimora. Per loro sono scattati gli arresti domiciliari.

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